Per essere certi di redigere un curriculum di successo e in grado di lasciare il segno, è molto importante definire con precisione gli obiettivi professionali che ci si propone di raggiungere. Senza aver stilato un piano chiaro da questo punto di vista, non ha senso mettersi in cerca di un lavoro nuovo. Per altro, un obiettivo professionale scelto con attenzione è destinato a rivelarsi chiaro e, soprattutto, originale: proprio per questo motivo è in grado di raccontare molto della persona a cui si riferisce, forse addirittura di più rispetto a un cv tradizionale.
Quali errori devono essere evitati
Elencare gli obiettivi professionali, però, non è così semplice come si potrebbe pensare, e a volte si rischia di commettere errori che finiscono per mettere a repentaglio il raggiungimento del traguardo auspicato. È importante, per esempio, mostrarsi sicuri di sé e al tempo stesso non apparire eccessivamente ambiziosi, per non correre il rischio di sfociare in un’arroganza che di certo non desterebbe una buona impressione tra i recruiters. Gli obiettivi non devono essere scritti tutti assieme, ma è opportuno che il testo sia organizzato in modo chiaro e ben definito: solo così aumentano le probabilità di dare vita a un cv capace di incuriosire chi lo leggerà. Ecco, quindi, che la preparazione dell’elenco degli obiettivi deve presupporre una presentazione coerente.
Come scrivere gli obiettivi professionali
La serietà e la capacità di sintesi sono due delle doti da cui non si può prescindere quando si scrive un curriculum: ciò è vero a maggior ragione nel momento in cui ci si concentra sugli obiettivi professionali. Non ha senso, per esempio, tentare di essere divertenti: non è questo il luogo in cui mostrarsi ironici, mentre è bene mantenere in tutto e per tutto un tono professionale. D’altro canto, questo non implica che si debba rinunciare alla propria creatività: anzi, mettere in mostra la propria brillantezza è un ottimo modo per suscitare una impressione positiva. Tra le altre doti richieste ci sono la brevità e la sintesi: in tutti e due i casi si tratta di qualità decisamente apprezzate quando si tratta di cercare un lavoro. Come si può ben immaginare, un testo di 5 righe ha più probabilità di essere letto dai selezionatori rispetto a un testo di 20 righe: non è difficile intuirne il motivo, no?
Le regole da seguire per la scrittura
Preoccuparsi di come inserire gli obiettivi professionali nel curriculum vitae va bene, ma a condizione di non trascurare le regole base della lingua italiana: ortografia e grammatica vanno sempre rispettate, poiché un piccolo refuso o una minima distrazione sotto questi aspetti possono modificare l’impressione suscitata nei recruiters. Nulla vieta, per esempio, di servirsi di un correttore di testo per essere certi di non aver commesso errori. Chiaramente, un curriculum che contiene errori di sintassi o di grammatica è destinato con tutta probabilità a finire nel cestino. Dopo aver utilizzato il correttore automatico, comunque, è opportuno rileggere il tutto con la massima cura, e magari farsi aiutare da un’altra persona perché quattro occhi sono sempre meglio di due.
Come selezionare le informazioni da riportare
Non bisogna dimenticare che la sezione degli obiettivi professionali fa parte a tutti gli effetti del curriculum vitae e dunque deve esserne una parte integrante. Anche per questo motivo è importante mantenere una certa coerenza con tutto il resto, il che richiede di curare i riferimenti a esperienze o competenze che magari nel cv non sono citate. Il rischio che si corre è quello di apparire poco sinceri: una circostanza che deve essere evitata nella maniera più assoluta. A proposito: mai come in questo ambito, le bugie hanno le gambe corte, e se millantare capacità o ambizioni speciali può anche servire per superare una prima selezione, in ogni caso prima o poi i nodi verranno al pettine. Meglio non rischiare, dunque, e optare sempre e comunque per la sincerità, evitando di cadere in tentazione. Anche perché è molto probabile che prima o poi ci sarà bisogno di utilizzare le competenze millantate per un determinato lavoro, e a quel punto la verità emergerà in modo drammatico.
L’importanza di essere originali
A proposito di comportamenti poco etici, occorre rifuggire anche dallo stimolo a copiare gli obiettivi professionali di un’altra persona. La ragione è presto detta, al di là delle implicazioni morali: i selezionatori sono in cerca di individui unici e originali, in grado di raccontare sé stessi in modo del tutto indipendente. Ovviamente va bene cercare ispirazione altrove, ma da qui a copiare per filo e per segno il curriculum di un altro candidato ce ne passa. Meglio presentarsi con spontaneità e autonomamente, così da lasciare il segno. L’importante, comunque, è non parlare di stipendio. Non perché la retribuzione non costituisca un fattore importante, ma solo perché non è nella trattazione degli obiettivi professionali che si deve affrontare questo argomento. Risulta indispensabile, poi, non sbagliare il punto di vista da adottare: non bisogna pensare a come il datore di lavoro può fornire un aiuto al candidato per il raggiungimento dei suoi traguardi, ma occorre che sia il candidato a mettere in evidenza il contributo che può fornire all’azienda. Insomma, ci sarà tempo e modo di parlare di stipendi e premi.
Qual è lo stile più adeguato da utilizzare?
Nella scelta dello stile è importante saper selezionare le parole chiave giuste, cioè quelle più significative in relazione alla mansione per la quale ci si sta candidando. Gli obiettivi professionali vanno preparati come se chi scrive si trovasse a interagire faccia a faccia con un selezionatore. Ecco perché conviene puntare su uno stile diretto. Per altro, in occasione dei colloqui di lavoro, difficilmente manca una domanda a proposito dei traguardi professionali che il candidato ha intenzione di raggiungere. Lo stile, poi, deve essere adattato al datore di lavoro e alla posizione ambita. Nel caso in cui il curriculum venga inviato in risposta a un’offerta di lavoro, vale la pena di prendere in esame con la massima attenzione le caratteristiche a cui si fa riferimento nell’inserzione.