Quando si intraprende un percorso di studi universitario, spesso si sceglie quello che sembra meglio adattarsi agli interessi ed ai gusti personali; in realtà, sarebbe meglio avere una visione più lungimirante che tenga in conto anche un obiettivo professionale, ossia la carriera lavorativa successiva al conseguimento della laurea. Naturalmente, non tutti i percorsi offrono le medesime possibilità, anche a chi consegue il titolo in tempi rapidi e con voti eccellenti. Di seguito vediamo quali sono i percorsi di studio che permettono un più rapido inserimento nel mondo del lavoro dopo il conseguimento della laurea entro un arco di tempo di cinque anni.
I dati del rapporto AlmaLaurea 2018 sull’occupazione dei laureati
Per avere un’idea di quali siano le università che assicurano le maggiori possibilità di impiego post laurea è necessario fare riferimento al rapporto pubblicato nel 2018 dal Consorzio Universitario AlmaLaurea, ed in particolare alla sezione “gruppi disciplinari alla prova del lavoro” che analizza la percentuale di laureati impiegati a cinque anni dal conseguimento del titolo. Dal rapporto (stilato sulla base dei riscontri forniti da un campione di studenti laureatisi del 2012) emerge che gli ambiti più ‘redditizi’ dal punto di vista lavorativo sono Ingegneria, Medicina e Professioni Sanitarie ed Economico-statistico. “I laureati in ingegneria, delle professioni sanitarie e quelli del gruppo economico-statistico” – si legge nel comunicato stampa – “mostrano le migliori performance occupazionali, dal momento che il tasso di occupazione è ovunque superiore al 90%”.
In coda alla classifica stilata da AlmaLaurea si trovano l’ambito Giuridico, Geo-biologico e Letterario: “Sono invece al di sotto della media i tassi di occupazione dei laureati dei gruppi giuridico, geo-biologico e letterario (il tasso di occupazione è inferiore all’80%)“. Questi tre ambiti registrano, contestualmente, il più elevato tasso di disoccupazione. L’indagine condotta da AlmaLaurea rappresenta un ottimo campione, dal momento che è stata scolta coinvolgendo oltre 600mila studenti di ben 74 università di tutta Italia.
Per quanto riguarda i contratti di lavoro a tempo indeterminato, le percentuali di impiego più elevate si registrano nei seguenti settori:
– Ingegneria (75.9%);
– Professioni Sanitarie (71.4 %);
– Chimico-Farmaceutico (63.9%);
– Economico-Statistico (63.1%).
Per tanto. alla luce di quanto evidenziato finora, le maggiori opportunità lavorative vi sono per coloro che si laureano in Ingegneria (non solo edile, ma anche informatica, meccanica e biomedica; molto ricercate anche le figure che esercitano le professioni sanitarie, in particolare quella infermieristica.
Come affrontare al meglio lo studio universitario
Non esiste la ‘ricetta’ giusta per affrontare il proprio percorso universitario nella maniera migliore. Dal rapporto AlmaLaurea emerge un dato significativo: prevale la formazione liceale negli studenti che si iscrivono all’Università. Ciò vuol dire che una solida base pregressa è maggiormente funzionale ad un percorso di studi accademico.
Inoltre, il rapporto mette in luce anche un altro aspetto: l’età media del conseguimento del titolo tende a diminuire, passando dai 27 anni del 2016 ai 26 anni del 2017. La durata della carriera accademica è un aspetto molto significativo, specie se messo in relazione con il successivo inserimento nel mondo del lavoro; in sintesi, evitare o ridurre gli anni fuori corso è molto importante per l’avvio della propria carriera professionale.
Questo obiettivo può essere perseguito per mezzo di una preparazione accurata e costante degli esami, così da evitare lo stress di dover ripetere la stessa prova più di una volta. Ciascuno affronta lo studio a modo suo, a seconda dei propri ritmi e delle proprie abitudini ma in caso di difficoltà (e non solo) è bene integrare le proprie tecniche di apprendimento (prendere appunti, studiare in gruppo, fare riassunti e tabelle) con un supporto specifico e mirato, fatto di guide, tool online ad altro, offerto da siti specializzati; si consiglia di visitare il link https://www.unidformazione.com/, così da avere un’idea più chiara in merito.