La Legge di Bilancio 2021 introduce nuovi bonus dedicati a lavoratori ed aziende, che riguardano tutto il territorio nazionale e nello specifico le regioni del Sud Italia. Il Bonus Assunzioni è dedicato ai giovani fino a 35 anni e alle donne, è una legge approvata il 30 dicembre 2020.
Il Bonus Assunzioni 2021 si realizza nella pratica in un esonero contributivo al 100% per 3 anni, è dedicato ai giovani con età pari o inferiore a 35 anni e alle donne lavoratrici. Assieme a questo bonus, con la Legge di Bilancio 2021 sono previsti anche incentivi per migliorare l’occupazione al Sud, come stabilito nel Decreto Agosto.
Le aziende possono richiedere l’esonero contributivo per un massimo di 6.000 euro annui e il medesimo limite è previsto sia per l’assunzione delle donne che per l’assunzione dei giovani.
Come funziona il Bonus assunzioni 2021
Il bonus assunzioni 2021 per giovani e donne è un incentivo che permette di dare una ventata di aria fresca e di speranza all’occupazione, messa a dura prova dall’emergenza Covid-19 nell’ultimo anno. Il bonus è integrato nel comma 10 della Legge di bilancio 2021, che recita le seguenti parole:
“Per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato effettuate nel biennio 2021-2022, al fine di promuovere l’occupazione giovanile stabile, l’esonero contributivo di cui all’articolo 1, commi da 100 a 105 e 107, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, è riconosciuto nella misura del 100 per cento, per un periodo massimo di trentasei mesi, nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui, con riferimento ai soggetti che alla data della prima assunzione incentivata ai sensi del presente articolo non abbiano compiuto il trentaseiesimo anno di età. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. ”
La legge prevede che, per ottenere l’esonero contributivo, i datori di lavoro non devono procedere a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo nei 6 mesi precedenti l’assunzione e nei 9 mesi successivi. Il bonus assunzioni è dovuto per un periodo massimo di 48 mesi, ai datori di lavoro privati che effettuano assunzioni in una sede o unità produttiva ubicata in Italia.
La copertura degli oneri previsti per il bonus è di 200,0 milioni di euro per il 2021 e 139,1 milioni di euro per il 2022. Le risorse utilizzate verranno prese dal Programma Next Generation EU.
Bonus assunzioni 2021 donne: tutti i dettagli
Il bonus assunzioni 2021 è previsto anche per le donne, sempre in termini di esonero contributivo. A introdurre il bonus assunzioni per le donne è il comma 16 della Legge di Bilancio 2021, con il seguente testo:
“Per le assunzioni di donne lavoratrici effettuate nel biennio 2021-2022, in via sperimentale, l’esonero contributivo di cui all’articolo 4, commi da 9 a 11, della legge 28 giugno 2012, n. 92, è riconosciuto nella misura del 100 per cento nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui.”
Le assunzioni delle lavoratrici donne dovranno essere effettuate nel biennio 2021-2022 e nel comma 17 è specificato che le assunzioni devono determinare un incremento occupazionale netto, calcolato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori rilevato in ciascun mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati nell’anno precedente.
Nel comma 17 è anche specificato che, per i dipendenti con contratto di lavoro a tempo parziale, il calcolo è ponderato in base al rapporto tra il numero delle ore pattuite e il numero delle ore che costituiscono il normale orario di lavoro a tempo pieno. Il comma cita, inoltre, il seguente testo: “L’incremento della base occupazionale è considerato al netto delle diminuzioni del numero degli occupati verificatesi in società controllate o collegate ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile o facenti capo, anche per interposta persona, allo stesso soggetto”
La copertura degli oneri contributivi volti a favorire l’assunzione delle donne è pari a 37,5 milioni di euro per il 2021 e 88,5 milioni di euro per il 2022. Anche in questo caso verranno utilizzate le risorse del Programma Next Generation EU.
Legge di Bilancio: come funzionano gli incentivi assunzioni Sud
Gli incentivi per le assunzioni al Sud sono stati introdotti inizialmente nel Decreto Agosto, poi convertiti in legge n.126/2020. Attraverso la Legge di Bilancio 2021 sono stati prorogati ancora per un anno, con una previsione di spesa fino al 2029.
Gli incentivi, in pratica, rappresentano uno sgravio contributivo del 30% per le aziende che assumono in precise regioni del Sud: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
L’esonero contributivo di cui all’articolo 27 del Decreto Agosto si applica fino al 31 dicembre 2029 in tre misure differenti:
- in una misura pari al 30% dei contributi previdenziali versati fino al 31 dicembre 2025;
- in una misura pari al 20% dei contributi previdenziali versati per gli anni 2026 e 2027;
- in una misura pari al 10% dei contributi previdenziali versati per gli anni 2028 e 2029.
L’incentivo alle assunzioni al Sud si applica a tutti i datori di lavoro del settore privato. Non si applica per il comparto agricolo, per il lavoro domestico e per tutte le situazioni citate dal comma 162:
- enti pubblici economici;
- istituti autonomi case popolari trasformati in enti pubblici economici;
- enti trasformati in società di capitali, ancorché a capitale interamente pubblico;
- ex IPAB trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato ed iscritte nel registro delle persone giuridiche;
- aziende speciali costituite anche in consorzio (ai sensi degli artt. 31 e 114 del D.Lgs. 267/2000, Testo unico sugli enti locali);
- consorzi di bonifica e industriali;
- enti morali;
- enti ecclesiastici.
Per accedere allo sgravio fiscale, le aziende devono avere sede di lavoro in Regioni italiane che nell’anno 2019:
- erano caratterizzate da un Prodotto Interno Lordo pro capite inferiore al 75% della media EU27;
- avevano un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale.
Si precisa che possono usufruire dello sgravio anche i datori di lavoro con sede legale in Regione diversa da quelle ammesse, a condizione che la prestazione lavorativa si svolga in una delle Regioni citate nei paragrafi precedenti.
L’Inps, con la Circolare n. 122 del 22 ottobre 2020, ha fornito le indicazioni operative e le istruzioni contabili per usufruire del beneficio. Attraverso il Messaggio n. 72 del 11 gennaio 2021, è possibile trovare ulteriori chiarimenti rispetto all’applicazione dell’esonero contributivo.