La ristorazione è uno dei settori lavorativi che funziona di più in questo momento in Italia, dal punto di vista economico e imprenditoriale, ragion per cui tanti giovani o esperti imprenditori decidono spesso di rimettersi in gioco aprendo una pizzeria.
In questo articolo andremo a spiegare come muoversi per iniziare questa appassionante attività imprenditoriale e cioè quali sono i passi da fare, i costi da sostenere e i requisiti da avere per aprire una pizzeria, in modo che il lettore riesca a comprendere se ha gli strumenti per iniziare questa avventura!
Il vantaggio di lavorare nel food è dato dal fatto che la cucina italiana è una delle più amate del mondo da tantissimi anni in quanto ricca, varia e gustosa e soprattutto può contare su chef di altissimo livello! Tra i piatti classici della tradizione italiana ce ne sono alcuni intramontabili, come la pizza, amata da italiani e stranieri ed è per questo che si presta bene ad essere il fulcro dei nuovi business legati al food.
Aprire una pizzeria: quali sono i costi?
Ovviamente quando un imprenditore decide di imbarcarsi in questa affascinante avventura,oltre all’emozione e all’adrenalina, avrà anche tanti dubbi, perplessità e paure relative all’investimento economico che si troverà a sostenere. Teniamo i piedi per terra e vediamo quali sono i costi.
La prima cosa da sapere è in quale città si desidera aprire la pizzeria e in quale zona, perché questa variabile andrà a influire sulla spesa relativa all’affitto ma potenzialmente anche sugli incassi. Le grandi città turistiche infatti godono di un traffico di persone costante durante tutto l’anno.
Ad esempio se la scelta cadrà su una grande città, come Milano e su una zona centrale molto probabilmente il costo dell’affitto sarà molto elevato, ma il range della clientela sarà potenzialmente molto vario e vasto.
Relativamente alla zona in cui aprire la vostra pizzeria, valutate anche località turistiche di mare, come la riviera romagnola, la costiera amalfitana o la versilia. Anche se si tratta di località stagionali sicuramente godono di una clientela costante, numerosa e alto spendente che potrebbe risultare migliore rispetto alla classica clientela di una città di provincia.
Dopo aver scelto città e zona, bisognerà contare l’investimento relativo agli strumenti e all’arredamento che servono per lavorare al meglio e offrire al cliente un ottimo servizio.
Per esempio un forno a legna ha dei costi superiori rispetto a uno elettrico o a gas che si aggira sui 2 mila euro, ma la qualità della pizza sarà certamente più elevata. Altro aspetto da considerare relativo alle spese, è quello che riguarda i dipendenti che collaboreranno al lavoro e quindi parliamo dei camerieri e soprattutto del pizzaiolo, la cui professionalità e competenza saranno decisive per attirare clienti nella pizzeria.
Riepilogo dei costi:
– forno elettrico 2.000 euro
– forno a legna 4.000 euro
– frigo industriale 2.000 euro
– impastatrice professionale 1.500 euro
– arredamento tra i 5.000 e i 15.00 euro
Ma ricordiamo che se si deciderà di aprire una pizzeria da asporto, cioè nella quale non sono presenti tavoli e dove le persone prendono la pizza e la portano via o la ordinano a domicilio, i costi saranno nettamente inferiori sotto tutti i punti di vista.
Per risparmia sui costi valutate l’acquisto di attrezzature usate. Per questo motivo vi consigliamo di chiedere anche agli stessi produttori, piuttosto che rivolgersi ad una pizzeria che ha chiuso e vuole rinnovare le attrezzature. I produttori di macchinari forniscono maggiori garanzie e spesso anche l’assistenza su prodotti usati.
I requisiti per aprire una pizzeria
Innanzitutto teniamo in considerazione che una buona idea, almeno inizialmente, è rivolgersi al proprio commercialista di fiducia per capire tutto quello che ha a che fare con gli aspetti burocratici e fiscali. I requisiti e i passi da fare per aprire una pizzeria sono identici a quelli di qualsiasi altra attività commerciale.
Chiaramente c’è molta differenza tra la scelta di aprire un’attività in prima persona partendo completamente da zero e tra quella di rilevare una pizzeria già avviata. In questo ultimo caso tutti gli aspetti burocratici saranno stati curati e presi in carico dal precedente proprietario.
Nel primo caso invece si dovranno seguire tutti i passi relativi all’avvio di una nuova attività e che iniziano dalla formale richiesta di autorizzazione al Comune di residenza e soprattutto chiedere all’Asl la certificazione e la documentazione relativa all’idoneità igienico sanitaria: questo aspetto non è da sottovalutare perché tante attività di ristorazione a volte hanno carenze dal punto di vista igienico con la conseguenza di subire multe salate o nella peggiore delle ipotesi la chiusura della pizzeria.
Infine bisognerà iscriversi alla Camera di Commercio, Inps e Inail e avere una partita Iva.
Il nostro viaggio all’interno del mondo delle pizzerie è quasi terminato, concludiamo con una rapida panoramica del mercato pizzeria in Italia, in modo da fornirvi un quadro completo e valutare il reale investimento.
Il volume d’affari in Italia ammonta a circa 12 miliardi, diviso tra circa 12 mila pizzeria al taglio, 14 mila pizzeria tradizionali con servizio al tavolo, 12 ristoranti/pizzeria e bar/pizzeria.
Infine tenete presente anche il ricarico su un trancio di pizza può variare da zona a zona, da città a città, mediamente parliamo di un ricarico del 300%, ovvero da un costo di 60 centesimi si arriva ad un prezzo di vendita di 2,50 euro.