Sentiamo molto spesso parlare dei freelance e delle loro collaborazioni con qualsiasi tipologia di impresa. Si tratta di una figura professionale specializzata in uno specifico ambito di lavoro, in grado di collaborare con diversi clienti contemporaneamente e con una posizione fiscale diversa da una società.
Il professionista freelance abbraccia una filosofia lavorativa molto diversa dal classico lavoro in ufficio e dietro una scrivania, perché è caratterizzato da una libertà professionale che permette al professionista di svolgere il suo lavoro in tempi, modalità e luoghi differenti. Infatti, esso può decidere di lavorare sia in casa dietro una scrivania o su un divano, nel proprio ufficio o all’interno della sede lavorativa dei propri clienti e perché no, anche in un bar.
Questa libertà professionale fa sì che molte volte la vita professionale si fonda con quella privata e capita molto spesso che un freelance decide di lavorare di notte o in orari comunque molto diversi da quelli di un dipendente.
In sintesi, il luogo di lavoro come anche gli orari, per un freelance non sono importanti perché sarà lui stesso a decidere quando e dove lavorare, creando così la sua fascia oraria più produttiva, per questo motivo il professionista freelance è spesso definito come un lavoratore nomade. Ovviamente, anche questa figura ha delle scadenze di lavoro da rispettare. Sembra il lavoro dei sogni vero? Non fatevi ingannare, perché la realtà è molto più complessa di come possa sembrare.
Lavorare come freelance: cosa fare?
In un contesto lavorativo molto grande è possibile collaborare con diversi professionisti freelance, dal social media manager all’architetto. Ogni singola figura professionale freelance ha delle proprie regole di lavoro, collaborazioni e un proprio target di riferimento per l’acquisizione di nuovi clienti.
Alcuni possono lavorare solo per un cliente e per molti anni, altri invece decidono di avviare la propria attività come lavoratori autonomi e indipendenti, crescendo anno dopo anno. Tuttavia, ci sono molti fattori da tener presente per intraprendere questa strada, tra cui:
- Bisogna trovare e rispettare i propri ritmi, scegliere l’orario di lavoro in cui si è più produttivi per ottimizzare al meglio il proprio lavoro, ma anche per rispettare le scadenze.
- Lavorare come freelance permette di avviare collaborazioni stimolanti con progetti che ci entusiasmano e che permettono di creare un portfolio originale. Tuttavia, spesso è necessario saper selezionare le collaborazioni migliori e saper dire di no.
- Bisogna adattarsi in base al cliente che ci si trova davanti perché, come capita in molti ambiti lavorativi, anche come professionisti autonomi e indipendenti potreste trovare delle persone con le quali sarà difficoltoso interagire e far comprendere le proprie idee.
- Bisogna avere una mentalità aperta e pronta a risolvere ogni problema, perché vi trovereste a lavorare da soli o senza un team fisso.
La contabilità senza dubbio rappresenta la parte più dolente, perché bisogna preoccuparsi di tasse e scadenze diverse rispetto a quelle di una normale società e molto spesso, per risparmiare, molti freelance scelgono di occuparsi personalmente di fatture, pagamenti delle imposte, iva e così via.
Abbiamo scelto, quindi, di approfondire l’ambito contabile e fiscale di un professionista freelance per offrire maggiori informazioni e trasparenza.
La contabilità del professionista freelance
Come professionista freelance, sicuramente vi troverete a perdere intere giornate a fare conti e a sbrigare pratiche dal commercialista e questa, senza ombra di dubbio, è la parte meno attraente di questo tipo di lavoro.
Tenere i conti in ordine non solo è utile per la corretta gestione degli affari, ma è anche imposto dalla legge per evitare di ricevere delle “simpatiche” lettere in busta in verde con multe da pagare per un mancato pagamento.
Entrando nell’ambito tecnico della contabilità, andiamo ad individuare i due principi fondamentali per poter gestire al meglio i conti da libero professionista:
- Il principio di competenza
Questo principio impone la registrazione delle transazioni al periodo di imposta a cui fa riferimento e non al momento in cui effettivamente si verifica il pagamento.
Facciamo un esempio per rendere più “masticabile” il principio: se un professionista vende prodotti o servizi per un valore di 5000 euro e, in accordo con il cliente, quest’ultimo paga il 50% di acconto (ovvero 2500 euro) e il restante a 90 giorni dalla consegna, il professionista deve registrare l’intera somma e cioè 5000 euro.
- Il principio di cassa
Questo principio, al contrario del precedente, permette la registrazione dell’incasso o delle spese realmente ottenuto o effettuate ed è quello che viene sempre consigliato ad un libero professionista.
Facciamo un esempio: ipotizziamo sempre che un professionista abbia venduto merci o servizi per un valore di 5000 euro e che, in accordo il cliente, quest’ultimo abbia pagato solo il 50% di acconto subito. Il professionista registrerà solo i 2500 euro già percepiti e non il totale.
Esiste un terzo principio da poter applicare per la gestione della contabilità di un libero professionista ed è il principio di cassa e modalità di pagamento, che vedremo nel prossimo paragrafo.
Principio di cassa e modalità di pagamento
Questo principio è consigliato per i liberi professionisti con una contabilità più snella e con il giusto tempo libero per poter registrare gli incassi e le spese volta per volta. Ecco come comportarsi con ogni tipologia di pagamento:
- Pagamento in contanti: che si traduce in una transazione immediata e subito registrabile;
- Bonifico bancario: in base alla circolare n. 38/E/2010, bisogna registrare l’entrata o uscita di denaro nel momento in cui la transazione viene contabilizzata sul conto e non in base alla valuta data. Lo stessa operazione deve essere effettuata per i pagamenti con carta di credito.
- Assegno: sempre facendo riferimento alla circolare n. 38/E/2010, anche in questo caso il pagamento deve essere registrato nel momento in cui l’assegno consegnato e subito dopo aver controllato che sia valido (ovvero coperto).
Esempi di software per la contabilità di un libero professionista
Sicuramente ti stai domandando se esistono programmi e software per facilitare queste operazioni e la risposta è si, ci sono software con la quale è possibile semplificare le operazioni di contabilità come l’incasso, le spese e le fatture elettroniche. Per citarne alcuni: Winfatt o Fatture inCloud.
Questi software sono in grado di semplificare la gestione finanziaria dell’attività di un libero professionista, di ottimizzare le tempistiche e lasciare più spazio da dedicare a nuovi progetti e collaborazioni.
Possiamo affermare che fare il professionista freelance rappresenta uno stile di vita da abbracciare e comprendere a fondo perché, seppur vero la possibilità lavorare quando e come si vuole rappresenta un punto di forza e valore aggiunto, è anche vero che questa modalità di lavoro può incidere fortemente sulla vita privata del professionista. Bisogna, dunque, essere bravi a separare i due ambiti e utilizzare strumenti utili per semplificare la gestione del lavoro, così da avere più tempo a disposizione per pensare ad altro.