In questi giorni Linkedin ha reso note quelle che sembrano essere le domande che più di frequente vengono poste dai recruiter in un colloquio di lavoro. Preparare delle risposte efficaci a questi quesiti può fare la differenza e aumentare notevolmente la possibilità di essere assunti, o quanto meno presi in considerazione.
Apparentemente potrebbero sembrare questioni banali:
- Perché desideri entrare nel nostro team di lavoro?
- Perché dovremmo scegliere te?
- Parlami di te…
In realtà l’esito del colloquio potrebbe dipendere più dalle risposte a queste domande che in funzione delle caratteristiche oggettive del nostro curriculum.
Come ha fatto Linkedin a identificare queste domande?
Il social network dispone di uno strumento che aiuta le persone in cerca di un impiego a preparare i colloqui con i recruiter. Di fatto il colloquio viene simulato con dei consulenti che di professione si occupano di risorse umane. Quest’ultimi nelle simulazioni hanno sottoposto ai candidati domande diverse, anche a seconda del lavoro per cui si candidavano, analizzando statisticamente tutti questi quesiti è emerso un set di domande poste con maggiore frequenza, vediamole insieme.
Le domande più frequenti nei colloqui di lavoro
Quali sono i tuoi punti forti e quali quelli deboli?
Elencare i vostri punti forti sembra semplice, ma le insidie si nascondono dietro un elenco sterile di competenze e capacità. Il consiglio è quello di fare un po’ di storytelling e raccontare una o più esperienze in cui avete avuto la possibilità di dimostrare le vostre abilità. Quindi il consiglio è raccontare, non elencare!
Quando passerete ai vostri punti deboli siate onesti, ma non presentateli come dei limiti invalicabili. Raccontate piuttosto cosa state facendo per superarli e migliorarvi, ad esempio: “non conosco l’inglese alla perfezione, ma sto seguendo un corso e conto di parlarlo fluentemente entro sei mesi”
Perché vuoi lavorare nella nostra azienda?
Capita che le persone si presentino ad un colloquio senza essere minimamente consapevoli del lavoro proposto e di quale azienda lo sta promuovendo. E’ bene prepararsi anticipatamente per capire di cosa si tratta veramente. Vale la pena di dedicare attenzione agli obiettivi dell’azienda e alla sua mission, tutte informazioni che potete recuperare facilmente nel sito web dell’imprenditore. Nella risposta cercate di creare un filo conduttore tra i vostri valori e quelli dell’azienda.
Perché dovremmo scegliere proprio te
Le domande aperte sono sempre quelle più complicate a cui rispondere. Lo scopo che si cela nella migliore risposta risiede nell’evitare di essere banali e scontati, rispondendo come tutti gli altri candidati non avremo delle chance in più, quindi snocciolare questioni come “il vostro essere dediti al lavoro” o la vostra serietà di certo non sposteranno sensibilmente l’ago della bilancia.
Forse la domanda nasconde una questione secondaria: c’è qualcosa che vorresti farmi sapere di te che ancora non ti ho chiesto? Sostanzialmente il selezionatore vi sta chiedendo cosa vi rende speciali rispetto agli altri, quale vostra caratteristica vi rende unici e meritevoli di attenzione.
Cosa racconterebbero di te i tuoi ex colleghi?
Anche in questo caso evita una lista di aggettivi, meglio citare una frase che qualcuno ti ha realmente riservato raccontando il contesto e il momento in cui questo è avvenuto.
Parlaci di te
Se ancora non avete rotto il ghiaccio con il vostro recruiter aspettatevi questa domanda che spesso viene posta proprio per mettervi a vostro agio, forse è la domanda più frequente nei colloqui di lavoro.
Nel rispondere concentratevi sui motivi che vi hanno guidato nello scegliere un percorso di studi, piuttosto che un corso di formazione supplementare, o avere scelto un’esperienza in una azienda piuttosto che in un’altra. Raccontando le motivazioni che vi hanno spinto in una certa direzione dimostrerete di avere carattere e che non siete a questo colloquio per caso, bensì che la strada dell’azienda in cerca di nuovo personale è compatibile con il vostro percorso di vita.
Ultimi consigli
Nelle risposte a queste domande ricordatevi che il linguaggio non verbale è efficace quanto se non più di quello che direte: un sorriso, una stretta di mano energica, la giusta postura e uno sguardo fiero veicolano la vostra immagine.
Oltre a rispondere alla domande poste dal recruiter, per dimostrare che a questo lavoro ci tenete veramente, chiedete il permesso di porre qualche domanda per mostrarvi realmente interessati: quali le vostre responsabilità? Possibilità di crescita in azienda? Come si svolge il lavoro? Ecc…
Non rimane che augurarvi un sentito in bocca al lupo!