L’acquisto di autovetture per i propri dipendenti e i relativi costi per il mantenimento rappresentano una spesa considerevole all’interno di un’azienda. Bisogna essere bene informati sui costi che ogni autovettura comporta e soprattutto sulla possibilità di usufruire di sconti e ottenere le detrazioni. Questa agevolazione è molto apprezzata dal dipendente, che ha a disposizione un’automobile – utilizzabile sia per lavoro che per la vita privata – senza doverne sostenere né i costi di acquisizione, né quelli di gestione. Queste spese sono infatti a carico dell’impresa che concede il benefit ai propri dipendenti a vario titolo.
Una stima generale di quanto si spende
E’ vero che la stima può variare a seconda del modello dell’auto, del carburante utilizzato o della quantità di vetture presenti nel parco macchine, in ogni caso è utile avere un quadro generale delle spese che comporta l’utilizzo di una vettura per capire quanto può incidere il mantenimento di un veicolo. La spesa maggiore stimata è quella relativa al carburante, ovvero 1000 euro ogni 10.000 km circa. A questa spesa segue quella relativa al mantenimento generico dell’auto, che si attesta tra gli 800 e i 2000 euro l’anno a cui vanno aggiunti 100 euro per il cambio delle gomme. Infine ci sono le spese relative all’assicurazione, che si aggirano in media intorno ai 575 euro all’anno (dato del 2015) e quella del bollo, che varia da comune a comune, dai 206 euro pagati a Milano ai 265 nel comune di Napoli.
In Italia la formula preferita dalle piccole e medie imprese è quella dell’acquisto dell’autovettura, rispetto ad altre scelte come il leasing o il noleggio, più utilizzate dalle grandi imprese: questo significa che i liberi professionisti italiani e le PMI preferiscono affrontare un investimento iniziale e gestire personalmente i costi diretti richiesti dal mantenimento del mezzo. Questo comporta anche numerosi vantaggi fiscali, in particolare per quanto riguarda la detraibilità dell’Iva.
Detrazioni e agevolazioni
Le detrazioni sull’IVA non riguardano solo l’acquisto dell’autovettura stessa ma anche l’acquisto di carburante e lubrificanti, la tassa di proprietà, il pagamento del bollo e dell’assicurazione, le spese di custodia e parcheggio e tutti i lavori di manutenzione e riparazione.
Vi sono due possibilità di detrazione che sono consentite dal governo italiano:
- una al 40%, per le autovetture utilizzate in parte anche per fini personali;
- una al 100%, per poche categorie specifiche come i pullman, i camion inferiori ai 35 quintali, i trattori, le auto noleggio e i taxi.
L’art. 19-bis del D.P.R. 633/72 del 2018 in vigore per tutto il 2019 grazie alla proroga dell’Unione Europea, sancisce che la detraibilità del 40% è concessa a tutti quei veicoli a motore, diversi dai trattori agricoli e forestali, normalmente adibiti al trasporto di persone o beni la cui massa massima non superi i 3.500 kg e il cui numero di posti a sedere, escluso quello del conducente, non sia superiore a 8.
Si tratta di un regime di detraibilità forfettario, che viene calcolato su tutte le tipolgoie di vetture ad uso ‘promiscuo’ (di cui le auto aziendali fanno parte), ovvero quei mezzi utilizzati sia per scopi lavorativi che privati. Questo regime forfettario aiuta le imprese nella gestione fiscale.
Dal 20 marzo 2019 lo stato italiano ha emesso un decreto contenente la disciplina applicativa dell’incentivo Eco-bonus che prevede due principali agevolazioni, particolarmente interessanti per l’acquisto di un nuovo mezzo. La prima è quella relativa all’acquisto di nuovi veicoli a basse emissioni di CO2 (auto ibride o elettriche) con conseguente rottamazione di un vecchio veicolo ad alto inquinamento, mentre la seconda prevede l’introduzione di una ecotassa per tutti quei veicoli che superino determinate soglie di emissioni di CO2, in modo da disincentivarne l’acquisto.